15/02/18

Indagine. La Guardia di Finanza dagli operatori per le bollette a 28 giorni


Indagine. La Guardia di Finanza dagli operatori per le bollette a 28 giorni.


Luca Mazza giovedì 15 febbraio 2018

Nel mirino per eventuali intese Tim, Vodafone, Fastweb, Wind 3 e associazione di categoria che ribattono: «Regole rispettate». E entro il 4 aprile bisogna tornare a bollette mensili Ispezioni a tappeto della Finanza per controllare l’esistenza di un possibile cartello sulle bollette ogni quattro settimane anziché mensili. L’Antitrust avvia un’istruttoria nei confronti delle società Tim, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell’associazione di categoria Assotelecomunicazioni-Asstel per accertare se tali imprese abbiano stretto un’intesa coordinando la propria strategia commerciale dopo lo stop alle fatture telefoniche a 28 giorni. L’ipotesi di un accordo viene negata nettamente dalle aziende che assicurano di aver sempre rispettato le regole. La decisione dell’Antitrust è stata presa dopo il blitz delle Fiamme Gialle nelle principali aziende del settore richiesto dalla stessa Autorità garante dei consumatori e della concorrenza. «Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre hanno comunicato quasi contestualmente ai propri clienti che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più di quattro settimane e di voler attuare di conseguenza una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, anziché 13» spiega Antitrust. Infatti con questo meccanismo è scattata "magicamente" una fattura l’anno in più, procedura annullata con il via libera alla Legge di Bilancio 2018 che ha ripristinato la bolletta mensile. «Il provvedimento di avvio dell’istruttoria non esclude la possibilità che l’intesa tra gli operatori telefonici abbia una durata e una portata più ampia e risalga all’introduzione stessa della cadenza delle quattro settimane dei rinnovi e all’incremento del prezzo unitario delle prestazioni offerte che ne è conseguito, aggiunge Antitrust. Il procedimento si concluderà entro il 31 marzo 2019. La mossa dell’Antitrust, che vuole vederci chiaro sulla vicenda, arriva dopo che il Tar del Lazio a inizio settimana ha respinto i ricorsi di quattro compagnie Tlc contro la delibera Agcom che aveva imposto la fatturazione mensile delle bollette telefoniche anziché a 28 giorni. Sempre nella seduta di lunedi scorso il Tar ha "congelato" invece il capitolo rimborsi, anche se previsti nella delibera dell’Authority sulle comunicazioni . Una decisione presa in attesa del giudizio di merito fissato per il 31 ottobre. Il faro dell’Antitrust viene accolto con favore dalle associazioni dei consumatori, mentre Assotelecomunicazioni-Asstel assicura che sta fornendo «massima collaborazione» alle autorità, «nella consapevolezza di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale».

ENTRO IL 4 APRILE IL RITORNO A TARIFFE MENSILI Entro il prossimo 4 aprile le bollette di telefonia e pay tv dovranno tornare mensili, come ha stabilito il decreto fisco collegato alla manovra poi convertito con la legge 172/2017. Lo stop alla fatturazione delle bollette ogni 28 giorni riguarda la telefonia, le pay tv, e Internet ma non vale per luce e gas. Previsti anche rimborsi per gli utenti di telefonia fissa per i quali però bisognerà aspettare, però, poiché il Tar del Lazio ha congelato fino al 31 ottobre l’obbligo di rimborso automatico. Il periodo mensile o suoi multipli è stato ripristinato come "standard minimo" dei contratti. La norma prevede che gli operatori dovranno adeguarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore (6 dicembre).

 (fonte: Avvenire.it)

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