di Lucia Izzo -
Stretta della Procura di Pordenone nei confronti delle distrazioni che provocano gravi incidenti stradali.
I dispositivi tecnologici potranno essere esaminati nell'immediatezza e anche sequestrati dalla polizia.
Chi si mette alla guida e provoca un incidente stradale grave, che comporta morte o ferimento di persone, dovrà collaborare con le forze dell'ordine ed esibire cellulari e altri dispositivi tecnologici presenti nel veicolo che rischiano di provocare distrazioni, nonché tutti i codici necessari per sbloccarli.
Ciò affinché sia possibile agli agenti esaminarli e verificare se il sinistro è stato provocato dall'uso sconsiderato di determinati dispositivi mentre si è alla guida che, va rammentato, è severamente vietato dal Codice della Strada.
Oramai, infatti, è diventata assai diffusa la pericolosa abitudine di condurre il proprio veicolo e, al tempos tesso, smanettare con smartphone o tablet per mandare messaggi, consultare internet, rispondere alle chiamate in arrivo oppure "settare" il navigatore quando, tuttavia, si è su strada e le mani dovrebbero essere entrambe salde sul volante e non impegnate in altro.
Tutti questi atteggiamenti, infatti, possono facilmente provocare distrazioni e non consentire le manovre essenziali durante la guida, in sostanza, provocare degli incidenti stradali.
Ma dal Friuli Venezia Giulia originano i provvedimenti mirati ad arginare il fenomeno.
Pordenone: la procura contro le distrazioni tecnologiche al volante
Chi non collabora e non consente agli agenti di controllare i propri dispositivi, infatti, rischia la perquisizione personale e di vederseli anche sequestrare insieme allo stesso veicolo.
Tali disposizioni, come riporta ItaliaOggi, sono frutto di una direttiva della procura di Pordenone, n. 4414 del 26 giugno 2018, indirizzata alla polizia giudiziaria.
Nell'immediatezza del sinistro, dunque, agli agenti dovranno essere messi a disposizione tutte le tecnologia in dotazione al veicolo o nella disponibilità del conducente al fine di operare i relativi accertamenti e chiarire se causa dell'incidente è stato proprio l'utilizzo di uno di questi.
La nota, infatti, ribadisce come le distrazioni tecnologiche più frequenti siano rappresentate proprio dall'uso dei telefonini per chattare, inviare sms, utilizzare la rubrica telefonica, impostare il navigatore satellitare e altro.
Ma non è tutto. Le distrazioni tecnologiche sono anche una delle maggiori cause di scontri tra auto oppure tra auto e pedoni con esiti spesso anche molto gravi. Da tali presupposti è scattata la richiesta della Procura generale di Trieste alle singole Procure di emanare indicazioni condivise valide per l'intero territorio regionale.
Disposizioni che consentiranno controlli più severi e penetranti da parte degli organi di vigilanza relativamente ai dispositivi in esame, nonché a tutte le dotazioni presenti sui veicoli (ad esempio telecamere e scatole nere) che possono aiutare ad appurare le cause del sinistro.
Incidenti stradali: la P.G. esaminerà i cellulari
Dunque, in presenza di gravi incidenti (sinistro mortale o con lesioni gravissime), la P.G. dovrà immediatamente attivare accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone (cfr. art. 354 c.p.p.).
Nel dettaglio, gli agenti dovranno verificare l'orario esatto del sinistro e provvedere a richiedere al conducente l'esibizione di tutti i dispositivi tecnologici a sua disposizione affinché sia possibile immediatamente verificare se fossero in uso durante la guida.
Gli elementi cognitivi, soggiunge la nota, dipenderanno dalla tecnologia forense applicabile, dalla diligenza e dalle conoscenze specifiche degli operatori di P.G. e dal grado di tecnologia presente nei citati dispositivi. In pratica, dovrà essere la polizia a individuare ed elencare i dispositivi elettronici presenti sul veicolo, il loro stato (accesi o spenti) e recuperare i codici di sblocco eventualmente necessari.
Ove l'interessato collabori, gli agenti procederanno ai necessari controlli dello strumento preavvisando l'interessato della possibilità di farsi assistere da un legale o persona di fiducia purché prontamente reperibile.
Ancora, la P.G. potrà anche limitarsi a chiedere al conducente il numero del proprio dispositivo allo scopo di richiedere alla procura l'acquisizione del relativo tabulato telefonico.
Incidenti stradali e sequestro dei dispositivi elettronici
Il provvedimento, tuttavia, precisa che gli apparati in disponibilità delle persone eventualmente decedute dovranno essere sempre sequestrati, a differenza di quelli delle persone ferite che andranno acquisiti richiedendo il loro consenso.
Ove, invece, il conducente non voglia collaborare con gli agenti, questi verrà sottoposto a in flagranza con successivo sequestro del dispositivo per i successivi accertamenti tecnici. Il verbale darà atto della presenza di messaggi, chat o telefonate coincidenti con il momento del sinistro.
Laddove dall'esame dell'apparecchio non emergano elementi che provino l'utilizzo dello stesso alla guida e al momento del sinistro, questo verrà restituito al proprietario. In caso contrario, invece, si procederà al sequestro del terminale.
Infine, come precisato dalla direttiva, per tutti i dispositivi che non è possibile esaminare immediatamente con il consenso dell'interessato dovrà essere disposto il sequestro affinché sia possibile esaminarli in seguito con la complessa procedura prevista per gli accertamenti tecnici irripetibili.
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